mercoledì, aprile 23

Ma come parliamo

Ecco alcune perle divertenti:
1) Il prof. chiede: Parla della riforma protestante.
Risposta: Martin Lutero medico di Teologia(al posto di dottore in Teologia)...
2) (spiegazione della poesia Rio Bo) "Vigile cipresso": il "vigile" so chi è; ma cosa vuol dire "cipresso"?
3) Nel 1. 600 si pregava per evitare la pestilenza:" A famine,peste et bello libera nos Diamine".
4) Controlla l'offerta di televisori al PLASMON.
5) Negli anni 1665-67 a mezzogiorno c'erano malattie.
6) Negli Appennini la vetta più alta è quella del San Grasso.
7)Il medioevo comincia quando l'uomo impara a leggere e a scrivere. Viene prima della preistoria.
8)L'abbazia è una maledizione di Dio che fa paura.
9) X Agosto di Giovanni Pascoli per qualcuno è diventata " per Agosto"
10) Potevi vedere un cadavere che correva.
11) Brunelleschi la cupola la costruisce che sono due. Poi ci fu la lanterna perché così il vento entri dentro e non butta niente.
Martina Maria e Cristina

sabato, aprile 12

Antonio Meucci

Ad Antonio Meucci, al quale solo da pochi anni è stato ufficialmente riconosciuta l’invenzione del telefono, è stato dedicato nel giorno 13 Aprile, il Meucci Day, in quanto ricorre il bicentenario dalla sua nascita.

Antonio Meucci, è nato in un quartiere di Firenze chiamato San Frediano. Ha frequentato l’accademia delle belle arti, in seguito lavorò alla dogana e per il teatro dove conobbe la sua futura moglie Ester Mochi.

Meucci, a causa delle precarie condizioni economiche della sua famiglia, è costretto a lasciare il Ducato di Toscana ed emigrare a Cuba dove accetta il lavoro per il teatro dell’Avana. Quando il teatro venne distrutto dal fuoco si trasferì negli Stati Uniti, più precisamente a New York, dove aprì una fabbrica di candele. In quel periodo l’inventore conobbe Giuseppe Garibaldi e lo assunse a lavorare in fabbrica.

Nel 1854 Meucci ideò il primo modello di telefono. Nato inizialmente per comunicare con la moglie che, affetta da una malattia grave, doveva restare a letto.

Sfortunatamente la ditta di candele fallì e Meucci ebbe una crisi economica. Continuò a sviluppare la sua utilissima invenzione, ma obbligato a vivere con l’aiuto degli amici, non aveva abbastanza soldi per brevettare “il teletrofono”, così come lui lo aveva chiamato. Egli riesce solamente ad ottenere una concessione temporanea, che rinnovò di anno in anno al prezzo di 10 dollari.

In seguito provò a proporre la sua invenzione ad una compagnia telegrafica di New York, ma le potenzialità del telefono non vennero capite. Il 7 marzo 1876 Alexander Graham Bell brevetta il "proprio" telefono: Meucci inizia una causa legale contro di lui, ma, per via della propria crisi economica non ha abbastanza soldi per portarla avanti. Nel 1887 la causa si conclude con la vittoria di Bell, poiché secondo il giudice, Meucci avrebbe inventato il telefono meccanico e Bell quello elettrico, che era oggetto del brevetto. Così per parecchio tempo i meriti furono attribuiti a Bell.

L'11 giugno 2002 il Congresso degli Stati Uniti riconosce che il lavoro di Meucci nell'invenzione del telefono deve essere riconosciuto.

Poco tempo fa “Rai uno” ha presentato in prima serata un film riguardante la vita dell’inventore italiano. Nel ruolo di protagonista ha recitato Massimo Ghini, affiancato da Tosca d’Aquino (la moglie Ester), Flavio Insinna (Salvi, l’amico e rivale in amore) e Roberto Alpi (Garibaldi).

Alessandra