Antonio Meucci, è nato in un quartiere di Firenze chiamato San Frediano. Ha frequentato l’accademia delle belle arti, in seguito lavorò alla dogana e per il teatro dove conobbe la sua futura moglie Ester Mochi.
Meucci, a causa delle precarie condizioni economiche della sua famiglia, è costretto a lasciare il Ducato di Toscana ed emigrare a Cuba dove accetta il lavoro per il teatro dell’Avana. Quando il teatro venne distrutto dal fuoco si trasferì negli Stati Uniti, più precisamente a New York, dove aprì una fabbrica di candele. In quel periodo l’inventore conobbe Giuseppe Garibaldi e lo assunse a lavorare in fabbrica.
Nel 1854 Meucci ideò il primo modello di telefono. Nato inizialmente per comunicare con la moglie che, affetta da una malattia grave, doveva restare a letto.
Sfortunatamente la ditta di candele fallì e Meucci ebbe una crisi economica. Continuò a sviluppare la sua utilissima invenzione, ma obbligato a vivere con l’aiuto degli amici, non aveva abbastanza soldi per brevettare “il teletrofono”, così come lui lo aveva chiamato. Egli riesce solamente ad ottenere una concessione temporanea, che rinnovò di anno in anno al prezzo di 10 dollari.
In seguito provò a proporre la sua invenzione ad una compagnia telegrafica di New York, ma le potenzialità del telefono non vennero capite. Il 7 marzo 1876 Alexander Graham Bell brevetta il "proprio" telefono: Meucci inizia una causa legale contro di lui, ma, per via della propria crisi economica non ha abbastanza soldi per portarla avanti. Nel 1887 la causa si conclude con la vittoria di Bell, poiché secondo il giudice, Meucci avrebbe inventato il telefono meccanico e Bell quello elettrico, che era oggetto del brevetto. Così per parecchio tempo i meriti furono attribuiti a Bell.
L'11 giugno 2002 il Congresso degli Stati Uniti riconosce che il lavoro di Meucci nell'invenzione del telefono deve essere riconosciuto.
Poco tempo fa “Rai uno” ha presentato in prima serata un film riguardante la vita dell’inventore italiano. Nel ruolo di protagonista ha recitato Massimo Ghini, affiancato da Tosca d’Aquino (la moglie Ester), Flavio Insinna (Salvi, l’amico e rivale in amore) e Roberto Alpi (Garibaldi).
Alessandra
1 commento:
interessante articolo e in bocca al lupo per il futuro di questo blog!
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